I Negramaro presentano Contatto: “È il disco dell’immaturità” Sangiorgi ringrazia Lele: “Se non fosse tornato, avrei cambiato vita. Sono stato male un mese” 12-11-2020
A un giorno dalla pubblicazione di “Contatto”, i Negramaro si riuniscono per una conferenza stampa interattiva, in cui parlare del nuovo album ma non solo: dall’influenza di Lucio Dalla e Ennio Morricone, fino al featuring con la giovanissima Madame. “‘Contatto’ rappresenta un sogno”, dice Giuliano Sangiorgi per iniziare a raccontare il nuovo progetto, realizzato in “smart recording”. Il leader della band ne approfitta per ribadire la sua posizione su delicati argomenti e parla del brutto periodo dopo l’incidente di Lele Spedicato.
IL DISCO. “Contatto” è prodotto ovviamente da Andro, che spiega: “Si tratta di un album coraggioso. Abbiamo cercato di guardarci intorno, di vedere i nuovi linguaggi che si usano per fare musica nell’ultimo periodo. È inutile pensare di ripeterci, saremmo i primi ad annoiarci di noi stessi”. Il suo lavoro, però, non sarebbe stato possibile senza il supporto dei suoi “amici e fratelli”: “Mi hanno sostenuto fin dall’inizio e mi hanno proprio ‘gasato’ spingendomi a fare cose coraggiose. Non c’è nulla di scontato nell’arrangiamento”. Il nuovo album arriva dopo un periodo complicato: “È stato bello vedere come ognuno di noi abbia ricostruito la propria intimità. La situazione di oggi ci ha portato qui”, aggiunge Danilo. Proprio a causa della situazione degli ultimi giorni, il disco è stato realizzato in parte a distanza, come ha spiegato anche Ermanno: “Abbiamo dovuto mettere sul tavolo l’esperienza fatta negli anni... Abbiamo fatto uno ‘smart recording’!”.
IL MIO “POST” È QUA. “Nel disco”, racconta invece Sangiorgi, “ci sono tanti argomenti che, attraverso questa pandemia, escono con una sensibilità più alta. I Negramaro non parlano della parola ‘googlata’ il giorno prima”. Ma Contatto è anche il disco dell’immaturità: “Troppe volte non ho risposto a post disumani sui social, perché non sono il luogo in cui discutere di tematiche disarmanti, come razzismo e clima, che vengono commentate con leggerezza”, continua il cantante. “I commenti sono l’arma del secolo e, in quanto arma, li odio. Noi abbiamo trattato dal punto di vista umano tutte quelle tematiche di cui avremmo voluto parlare sotto quei post”. C’è spazio anche per un ricordo dei Pooh e, in particolare, di Stefano D’Orazio: “Loro cantavano: ‘Il mio posto è là’. Parafrasandoli, io dico: ‘Il mio post è qua’”. E, a chi gli chiede solo di cantare, Giuliano risponde: “Un cantante deve dire quello che pensa: quindi, io lo canto”.
MADAME. All’interno di “Contatto”, c’è anche un featuring con Madame nel brano “Non è vero niente”, registrato quando la giovane artista non era nemmeno maggiorenne: “È il simbolo della stretta connessione tra 40enni e 17enni. Noi facevamo un’altra musica, con un altro stile, ma ascoltavamo e rispettavamo quel genere che oggi rivive. Non ci siamo accorti di avere un’età differente”, spiega ancora Sangiorgi. Il cantante, poi, torna sulla scelta di collaborare di nuovo con un’artista femminile dopo 10 anni: “La donna spacca! Dopo Elisa e Dolores O'Riordan, siamo ritornati a lei. È un esempio di come i Negramaro parlino ancora contemporaneo”.
NON SOLO CONTATTO. Oltre al singolo che gli dà il nome, l’album racchiude altri 11 brani presentati come “singole storie forti, che raccontano un legame tra mondi diversi”. “Contatto”, per esempio, è l’ottava traccia e funziona da “restart” a metà disco: “Prima ci sono 3 brani che alleggeriscono e ci riportano a tutta la musica collaterale degli anni ‘90”, spiegano i Negramaro. “Il nuovo album è una culla di pace”. Se per Andro, il messaggio del disco è sintetizzato nella canzone “Non è mai per sempre”, per Giuliano ha un sapore speciale “Devi solo ballare”: “Di fatto, l’ha scritto mia figlia Stella a 7 mesi, perché l’ha dettata lei”, ha detto il cantante. “Era sul seggiolone mentre scrivevo: ballava e basta, ma non mangiava. Più ballava e più io andavo avanti a scrivere”. In generale, però, il brano è un augurio per tutti: “Ballare è stare insieme agli altri e divertirsi”.
GRAZIE, LELE. Un altro brano che, forse, è il manifesto degli ultimi Negramaro è “Noi resteremo in piedi”. “Dentro, c’è tutto quello che abbiamo passato e che ha passato soprattutto Lele”, racconta con emozione Sangiorgi. “Lui ha attraversato le tenebre e ci ha riportato la luce. Lele, grazie perché non ci hai cambiato la vita”. Il cantante ricorda anche il tour senza il chitarrista: “Abbiamo resistito e siamo andati avanti, perché quello è il posto in cui Lele doveva tornare. Ho tenuto duro con i miei amici fino all’ultimo giorno dell’ultima data in Sicilia. Quando sono tornato da mia figlia, sono stato male, avevo paura di avere un grande problema: se Lele non fosse tornato, avrei scelto un’altra vita. Dopo un mese, la mia compagna Ilaria mi ha spinto a fare musica. Ho riacceso tutto e ho scritto ‘Noi resteremo in piedi’”.
LUCIO DALLA. “Contatto” prende ispirazione da tanti artisti, da Franco Battiato a Lucio Battisti, fino a Giovanni Lindo Ferretti della CCCP. Tra questi, però, spicca Lucio Dalla, che viene ripreso all’interno di “La terra di nessuno”: “È l’unica canzone che non ho scritto prima di questo periodo. L’ho scritta guardando le strade di Roma”, prosegue Giuliano. “Abbiamo il diritto e il dovere di ripopolare questo pianeta, ricominciando da due figure che sostituiscono Adamo ed Eva, cioè Anna e Marco: due persone che sono il simbolo della diversità e della periferia che sogna”. Infine, l’artista omaggia Dalla: “Per me è come il Vangelo e la Bibbia della musica italiana”.
ENNIO MORRICONE. I Negramaro hanno avuto la fortuna di registrare le parti orchestrali di “Contatto” nello studio di Ennio Morricone, a Roma, subito dopo il lockdown, quando il Maestro era ancora in vita: “Era automatico avere un contatto vicino con lui”, commenta Andro. “Personalmente, andavo dai tecnici a chiedere aneddoti che lo riguardassero, come il cazziatone che fece a uno di loro quando le cuffie non funzionavano. Dopo questa perdita, abbiamo pensato di dedicargli la chiusura del disco”. Sangiorgi, poi, aggiunge: “Quando è stato riaperto lo studio, abbiamo richiamato l’orchestra. I musicisti ci hanno ringraziato, in lacrime, perché non sapevano quando sarebbero potuti tornare in studio. Noi, invece, avevamo già fatto la richiesta in pieno lockdown”.
FUTURO. Impossibile non parlare dei prossimi e incerti mesi: “Dobbiamo sopravvivere fino al vero e proprio ‘contatto’ che avverrà. La musica non è questa, io voglio andare ai concerti e sudare con la birra. Se fra 2 anni è ancora così, cambio mestiere o canto solo per mia figlia”, afferma con decisione il cantante. “La mia preoccupazione più grande è che mia figlia possa avere diffidenza dell’altro: deve amare le persone e non deve avere paura. La mascherina serve, ma deve diventare un ricordo. L’unico modo per cui tutto abbia senso è che siamo insieme. L’unica salvezza è l’altro. È inutile raccontarsi cattiverie, il mondo senza l’umanità sarebbe nulla”. Andrea “Pupillo” De Rocco, però, ha una certezza: “Negramaro vuol dire live, torneremo presto”.
È quasi tutto pronto per il nostro #Contatto. Manca davvero poco, non stiamo più nella pelle!
Un post condiviso da negramaroofficial (@negramaroofficial) in data: 11 Nov 2020 alle ore 12:41 PST
IL RITORNO LIVE. Intanto, i Negramaro sono pronti a “entrare in contatto” con un live speciale in streaming, in programma questa sera (giovedì 12 novembre). Lele Spedicato anticipa: “Sarà un live molto emozionante, siamo in una dimensione così surreale ma allo stesso tempo reale. Ci saranno immagini in 3D, in attesa dei veri concerti del futuro”. Si tratta anche di una nuova opportunità per il settore dello spettacolo: “Darà la possibilità anche a tanti lavoratori di preparare uno show”, aggiunge il batterista Danilo.
RAP, TRAP, INDIE E NON SOLO. Nel corso della conferenza, infine, Giuliano Sangiorgi ha voluto spendere belle parole per i nuovi esponenti della musica in Italia, anche quelli che fanno generi diversi del suo come il rap, la trap e l’indie: “L’Italia sta vivendo un momento bellissimo, stiamo recuperando l’‘italianità’. Le nuove generazioni sono molto forti, ci sono ragazzi che si stanno muovendo verso un nuovo linguaggio e un racconto di cose grandi”, dice. “Il disfattismo non ha senso, perché le nuove generazioni ci salveranno. I danni li facciamo noi che vogliamo fare i giovani a tutti i costi. Poi c’è una forte tendenza alla parte autoriale: finalmente stiamo scrivendo e Madame ne è la prova”. Quindi, giovani artisti a parte, l’artista nomina due cantautori che ha molto apprezzato nell’ultimo periodo: “Samuele Bersani mi ha fatto emozionare, anche Francesco Bianconi mi ha commosso molto. Mi piace quando la musica mi cerca e mi strappa ai miei affari”.