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Chi è Fulminacci? Scoprilo nella video intervista #atupertu! Un altro dei Campioni del Festival si racconta a Radio Italia 20-02-2021

Prima di debuttare al Festival di Sanremo, Fulminacci si è presentato ufficialmente al pubblico di Radio Italia. L’ha fatto in una video intervista #atupertu con la nostra redazione, che è anche stata il pretesto per raccontare la canzoneSanta Marinella” che proporrà in gara all’Ariston, per parlare del suo primo albumLa vita veramente” e per ricordare una delle esibizioni più spettacolari della storia del Festival di Sanremo, quella di Elio e Le Storie Tese...


Io mi chiamo Filippo, in arte Fulminacci, e ho cominciato a scrivere canzoni nella mia cameretta di casa. Ho cominciato tra i banchi di scuola, ho scritto le prime canzoni che neanche mi piacciono tanto adesso, quindi le ho buttate, e poi ne ho scritte altre che mi sono piaciute di più. Ho avuto il coraggio di farle ascoltare a qualcuno e ho avuto la fortuna di trovarmi al posto giusto nel momento giusto, per cui ho incontrato le persone con cui lavoro adesso, la mia etichetta, e abbiamo cominciato questa avventura. Adesso Sanremo è un passo ulteriore per farmi conoscere”. Le presentazioni sono fatte.

Fulminacci arriva da un periodo molto intenso, perché il suo primo albumLa vita veramente” è stato apprezzatissimo e ha fatto incetta di premi. Per questo successo si è dato una spiegazione: “Il mio primo album è stato molto fortunato dal punto di vista della critica. Penso che sia stato apprezzato perché è onesto. Sono canzoni che ho scritto con la voglia di scrivere canzoni, non con la voglia di sfondare nella musica, perché io quando le ho scrive non pensavo che sarebbero state pubblicate, non avevo ancora preso contatti con nessuna etichetta e non sapevo ancora come funzionasse tutto questo mondo. Per cui ho semplicemente scritto delle canzoni, così, da solo, che avevano sentito in tre persone, per cui forse questa è stata l'arma vincente. Quindi, con questo criterio, il secondo disco dovrebbe andare malissimo, però spero di no”.

Una parte del merito forse però è anche del fermento artistico che in questo momento anima la scena musicale italiana: “Quando ho cominciato a fare questo mestiere mi sono reso conto che c'era grande possibilità di farsi conoscere, sia per i social network che per la nuova musica italiana, il nuovo pop italiano che sta nascendo a Roma e non solo. A Roma c'è un bellissimo ambiente, ma non solo: la mia etichetta è di emiliano e molte persone di Roma vivono a Milano. Sono molto contento di questo momento, ci sono molti artisti che mi piacciono”.

Il brano che Fulminacci porterà al Festival di Sanremo è nato un paio di anni fa ed è nato da un modo davvero particolare. L’artista l’ha raccontato: “La mia canzone si chiama ‘Santa Marinella’. E' una canzone che ho scritto dopo che qualcosa mi è stato raccontato e quindi non ho vissuto esattamente quello che racconterò al Festival. Ciò che mi ha colpito di questa vicenda è il fatto che fosse molto vera ma distante da me e mi desse l'occasione di mettermi nei panni di qualcuno, perché questo mio amico mi ha raccontato questa storia per molto tempo, in ogni sua sfaccettatura, per cui piano piano era diventata quasi mia però, siccome non la vivevo io, ho avuto la posizione privilegiata di chi non è coinvolto emotivamente, per cui potevo ragionarci e sviscerarla e mi sono divertito a costruirla sotto forma di canzone”.

Fulminacci scrive la musica e il testo delle sue canzoni ed è convinto che questo possa dare più forza ai brani: “Il cantautore secondo me è uno che scrive le canzoni e che le canta anche, che è fra l'altro una cosa che esiste non da tantissimo tempo, ho scoperto. Un tempo era più normale essere un interprete che cantava canzoni scritte da altri, anche i primi Festival di Sanremo funzionavano così. Poi ha preso piede la figura del cantautore, forse perché racconta meglio, forse riesce ad arrivare al pubblico in maniera più diretta perché vive le cose. Siccome scrive le cose, alla fine il prodotto risulta più convincente probabilmente”.

Il momento più importante della storia del Festival? E’ bastata una nota sola: “Il mio ricordo più prezioso di Sanremo probabilmente è l'esibizione di Elio e le Storie Tese ne ‘La canzone mononota’".

Autore:
Simone Bernardi
20-02-2021 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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